Situtato sin dal 1889 in un antico mercato coperto, il museo presenta un'importante collezione di opere italiane. A seguito di importanti lavori di ristrutturazione e ampliamento, il museo è chiuso fino a febbraio 2011.
L'edificio Grenette
Questo granaio, chiamato anche grenette, era situato lungo le mura medievali della città ducale e circondata dalla Leysse, fiume che si immette nel lago di Bourget. Adibito ad altro uso già dal XIX secolo, servì come luogo di voto per la Riunificazione della Savoia alla Francia. L'edificio fu trasfonrmato nel 1880 in museo-biblioteca. Rinnovato tra il 2009 e il 2011, gli spazi hanno ritrovato un carattere architettonico molto identificativo, sfruttando la diversità dei tre piani: i pilastri del piano inferiore, glie lementi metallici di tipo Eiffel del primo piano e le generose vetrate del secondo piano.
Le collezioni permanenti:
Primitivi
Il XV secolo é considerato come l'età dell'oro in Savoia. All'incrociarsi di influenze dal nord (Fiandre, Germania e Svizzera) e dagli Stati italiani, queste rare pitture su legno testimoniano una qualità artistica eccezionale improntata da numerosi arcaismi.
La Rrinascenza e il Manierismo
Insieme significativo di opere italiane dal XV al XVI secolo. Siena e Firenze sono particolarmente ben rappresentate. Le scene religiose e allegoriche sono molto composte. I colori divengono più vivaci con delle tonalità chiare e acidule.
I ritratti
Bell'insieme di ritratti italiani, fiamminghi e savoiardi, dal XIV al XVIII secolo. L'individuo, solo o in gruppo, testimonia spesso il suo stato sociale. Alcune opere, appartenenti alla pittura di genere, raggruppano molti personaggi.
Il XVII secolo
Cuore della collezione italiana, la Scuola di Napoli é ben illustrata con le sue tonalità sostenute e intense che evocano il senso drammatico delle scene. Roma, Firenze e Venezia sono rappresentate nelle collezioni.
Il XVIII piemontese
l'Ecole de Turin, risultato della storia molto particolare degli Stati di Savoia e dei legami privilegiati tra Chambéry e il Piemonte, scopre i pittori piemontesi più abili barocchi prima e neoclassici poi.
La Scuola savoiarda
La scuola di pittura di Chambéry ha formato numerosi artisti che si ispiravano agli ateliers di Ginevra, Torino e Parigi, durante il corso del XIX secolo e agli inizi del XX secolo. Dipingevano la natura, essendo la loro fonte privilegiata e in continuo rinnovamento.
Questo granaio, chiamato anche grenette, era situato lungo le mura medievali della città ducale e circondata dalla Leysse, fiume che si immette nel lago di Bourget. Adibito ad altro uso già dal XIX secolo, servì come luogo di voto per la Riunificazione della Savoia alla Francia. L'edificio fu trasfonrmato nel 1880 in museo-biblioteca. Rinnovato tra il 2009 e il 2011, gli spazi hanno ritrovato un carattere architettonico molto identificativo, sfruttando la diversità dei tre piani: i pilastri del piano inferiore, glie lementi metallici di tipo Eiffel del primo piano e le generose vetrate del secondo piano.
Le collezioni permanenti:
Primitivi
Il XV secolo é considerato come l'età dell'oro in Savoia. All'incrociarsi di influenze dal nord (Fiandre, Germania e Svizzera) e dagli Stati italiani, queste rare pitture su legno testimoniano una qualità artistica eccezionale improntata da numerosi arcaismi.
La Rrinascenza e il Manierismo
Insieme significativo di opere italiane dal XV al XVI secolo. Siena e Firenze sono particolarmente ben rappresentate. Le scene religiose e allegoriche sono molto composte. I colori divengono più vivaci con delle tonalità chiare e acidule.
I ritratti
Bell'insieme di ritratti italiani, fiamminghi e savoiardi, dal XIV al XVIII secolo. L'individuo, solo o in gruppo, testimonia spesso il suo stato sociale. Alcune opere, appartenenti alla pittura di genere, raggruppano molti personaggi.
Il XVII secolo
Cuore della collezione italiana, la Scuola di Napoli é ben illustrata con le sue tonalità sostenute e intense che evocano il senso drammatico delle scene. Roma, Firenze e Venezia sono rappresentate nelle collezioni.
Il XVIII piemontese
l'Ecole de Turin, risultato della storia molto particolare degli Stati di Savoia e dei legami privilegiati tra Chambéry e il Piemonte, scopre i pittori piemontesi più abili barocchi prima e neoclassici poi.
La Scuola savoiarda
La scuola di pittura di Chambéry ha formato numerosi artisti che si ispiravano agli ateliers di Ginevra, Torino e Parigi, durante il corso del XIX secolo e agli inizi del XX secolo. Dipingevano la natura, essendo la loro fonte privilegiata e in continuo rinnovamento.